Milly Galati – Vita
La storia della mia vita la sto scrivendo con le mie mani, senza penna, ma con i fatti.
La storia della mia vita la sto scrivendo con le mie mani, senza penna, ma con i fatti.
Anch’io sono un girasoleUn giorno morendo, voglio che mia figlia sappia che il “il suo papà”, se qualche volta ha peccato, ha peccato per amore. Voglio che sulla tomba sia scritto: “il girasole sbocciò fra le colline sul bordo del dirupo… poi un giorno il vento crudele strappò il girasole e lo portò nel buio”.
Ripopolare le caverne e le montagne, svincolarsi, disobbligarsi, ridurre tutto all’essenziale, perché la felicità è semplicità. Lasciare tutto e prendere il niente.
A volte ci vuole una delusione per imparare che la vita non è fatta solo di gioia, ma piuttosto di tentativi.
Lode alla vita, alla sua magnificenza, all’imperturbabilità del tempo che passa sospinto dal vento che spazza via solo la materia, l’effimero alito del futile e non ha potere solo sulla memoria, l’anima ed il cuore; lode alla vita quando la passione ci abita da dentro e trova espressione e senso in quello che amiamo e nasce con noi ancor prima di poter comprenderlo secondo la coscienza del linguaggio. I miei pennelli sono i colori, le parole le setole dei pennelli, la mia tavolozza è la mia testa strampalata.
Se diffidi di tutti come fai a stare vicino a qualcuno?
Amare non significa far morire la persona che hai accanto, umiliandola, maltrattandola, schiacciandola.