Alexandre Cuissardes – Vita
È passato il mezzogiorno, aveva fretta, si è fermato solo un secondo.
È passato il mezzogiorno, aveva fretta, si è fermato solo un secondo.
Un giorno dovrai dimenticare ciò che senti e ricordare ciò che hai e ciò che meriti.
Non c’è modo di provare che è preferibile essere al non essere.
La vita è per ogni uomo una cella solitaria dove le pareti sono specchi.
La parola impossibile molte volte ferisce la mia sensibilità, urta e colpisce la mia consapevolezza nel profondo, Ferisce la mia volontà di quella forza; di poter riuscire la dove molti rinunciano. “L’impossibile” è solo una percezione del momento, una folata di vento che non deve essere considerata. Noi siamo un vortice, sospesi nel nulla, dove quel nulla può diventare tutto. Siamo la gravità della nostra volontà, possiamo là dove vogliamo (davvero). Per il resto l’impossibile “è”, e diviene solo una scusa per non provarci rimuginando sul come e quando, continuando a lamentarsi nel vittimismo delle proprie incapacità di reagire, prendendo la propria vita in mano senza mollare mai.
È vero che il cittadino non deve sostituirsi alla giustizia, ma quando la giustizia non è presente il cittadino non si sostituisce a niente, esercita semplicemente un suo diritto.
Quando la giustizia legalizza l’ingiustizia la vendetta diventa giustizia.