Andrea Ghitarrari – Vita
Non dare spiegazioni di tutto ciò che sono e faccio… è in assoluto la cosa che preferisco.
Non dare spiegazioni di tutto ciò che sono e faccio… è in assoluto la cosa che preferisco.
Così pure, su altra via, un negozio di alimentare sena il tempo, o forse lo sfida, gli oppone resistenza. È sempre lì. Da ragazzino, l’uomo che è diventato mio padre è stato commesso, “garzone”, come si diceva, dietro quel banco di salumi e formaggi; e racconta sempre con divertimento vendita di cioccolata al taglio. Amara: come certi sogni affamati che gli hanno riempito le notti giovani.
“Ecco le tue solite fantasie – disse Alberto – tu esageri tutto, e in questo caso hai per lo meno il torto di paragonare il suicidio di cui ora è questione, con delle grandi gesta, mentre esso non può esser considerato che come una debolezza, poiché certo è più facile morire che sopportare con fermezza una vita dolorosa”.Ero sul punto di interrompere il discorso, perché niente mi mette così fuori dei gangheri come vedere qualcuno armato di insignificanti luoghi comuni mentre io parlo con tutto il cuore. Pure mi contenni, perché molte volte ho sentito addurre quell’argomento e me ne sono indignato; risposi dunque alquanto vivamente: “Tu lo chiami una debolezza? Ti prego, non lasciarti ingannare dall’apparenza. Puoi chiamare debole un popolo che geme sotto il giogo di un tiranno se, infine, fremendo, spezza le sue catene? Un uomo che nel terrore di vedere la sua casa in preda alle fiamme sente le sue forze centuplicate, e solleva facilmente dei pesi che a mente calma potrebbe appena muovere? E uno che nel calore dell’offesa ne affronta sei, e li vince, tu lo chiami debole? E, mio caro, se lo sforzo costituisce la forza, perché lo sforzo supremo dovrebbe essere il contrario?”
Non avere fretta, non aver paura. Sei qui solo per una breve visita. E allora non mancare di fermarti e di odorare i fiori.
Le lacrime faranno posto alla speranza, il futuro cancellerà il passato, dall’amore nascerà una vita nuova.
La vita è come un puzzle ogni pezzo anche se brutto, rovinato, tagliato male, di brutti colori, ha il suo valore e significato e servono tutti per poter completare il puzzle.
Carpe diem! La vita va presa di petto e vissuta, e non seduti su una sedia credendo di avere la libertà di poter un domani scegliere una cosa diversa! Fate, fate, fate, e non perdete tempo nell’illusione di una effimera libertà, che invece vi incatena nel non fare e non vivere.