Stefano Del Degan – Vita
Nel mettersi in Osservazione l’essere mortale si distingue, abitando il suo vivere da Uomo.
Nel mettersi in Osservazione l’essere mortale si distingue, abitando il suo vivere da Uomo.
Sono tante le cose che non vanno su questa terra.Non sarò certamente io a cambiare il mondo;se nemmeno tu pensi di riuscirci, chi lo dovrà fare?Ho una proposta: siamo in due, almeno proviamoci.Qualcosa dovremo pur fare!
Non importa quello che c’è fuori, ma quello che c’è dentro. Le cose più belle sono quelle che di solito non vediamo.
La nostra essenza sembra consistere nell’essere cortigiani in una reggia che chiamiamo vita, in cui ognuno di noi ha il proprio giullare dai mille nomi: per i folli è la passione violenta, per i cinici il potere, per i poveri in spirito è l’invidia, per gli insicuri la paura. Riconoscerlo significa zittirlo. Essere guardato in faccia per lui è la fine: da quel momento iniziamo a ridere noi, tornando ad essere i re e le regine nella nostra unica reggia.
Perché fingi di non vederee perché fingi di non udire… io che vedo sento parlodileguo il mio pensiero tra le nubie lentamente la mia angoscia salemi cerco e mi ritrovosono una pozza d’acqua in mezzo ad un viale.
Nello scorrere della vita tanto sarà facile perdersi quanto poi difficile ritrovarsi
In fondo poi la vita cos’è? Una partita a scacchi dove solo chi sa giocare sa fare le mosse giuste.