Paolo Dif – Vita
Tra gli alberi tristi d’autunnoun viaggiatore trascina la sua vita.
Tra gli alberi tristi d’autunnoun viaggiatore trascina la sua vita.
La giovinezza non è un periodo della vita, e uno stato d’animo, che consiste una certa forma della volontà. In una disposizione dell’immaginazione, in una forza emotiva nel prevalere dell’audacia sulla timidezza, della sete dell’avventura, sull’amore per le comodità. Non si invecchia per il semplice fatto di aver vissuto un certo numero di anni, ma solo quando si abbandonano i propri ideali. Se gli anni tracciano i loro solchi sul corpo, le rinunce all’entusiasmo li traccia sull’anima. Essere giovane significa conservare a sessanta, a settant’anni, l’amore del meraviglioso, lo stupore per le cose sfavillanti e i pensieri luminosi, le sfide intrepide lanciate agli avvenimenti, il desiderio insaziabile del fanciullo per tutto ciò che è nuovo, il senso del lato piacevole e lieto dell’esistenza. Resterete giovani finché il vostro cuore saprà riceve i messaggi di bellezza, di audacia, di coraggio, di grandezza, di forza che vi giungono dalla terra da un uomo o dall’infinito. Quando tutte le fibre del vostro cuore saranno spezzate e su di esso si saranno accumulate le nevi del pessimismo e il ghiaccio del cinismo è solo allora che diverrete vecchi e possa Iddio aver pietà della vostra anima.
Per l’uomo non c’è miglior cosa sotto il sole che mangiare, bere e stare allegro.
Quelli che non riescono a confrontarsi con la realtà continuano a illudersi.
Vivi e sii felice ma non morire per aver smesso di sorridere…C’è sempre qualcuno in grado di ridonarti gioia, solo bisogna imparare ad aspettare, se anche lo si dovesse fare piangendo varrà la pena penare…
L’adulto è un bambino che non si è mai arreso.
Mai rinunciare a fare qualcosa solo perché pensiamo di non riuscirci, mai perdere la stima di noi stessi, provare, tentare, vuol dire anche fallire ma non rimpiangere di non averci provato.