Silvana Stremiz – Vita
È violenza anche costringere il prossimo a vivere.
È violenza anche costringere il prossimo a vivere.
Nel libro della vita, quante volte ci fermiamo a leggere il capitolo dei ricordi e proviamo a riscriverlo. Ma perché poi, perché speriamo così di poter prendere spunto per scrivere il capitolo del futuro? Invece il capitolo del futuro si compila guardando il presente, non il passato, e soprattutto va inciso nella nostra mente prima di scriverlo, in modo da renderlo incancellabile, non per gli altri, ma per noi stessi.
Nulla si guadagna a restare indifferenti all’amore.
Nel domani avrai messo le mani, se nell’oggi non avrai indugi.Vivi quel che rifuggi.
A volte si deve scegliere, anche a costo di vedere sangue, anche a costo di raccogliere cenere. A volte non si può restare a guardare, bisogna scendere in pista e fare a botte per la verità. A volte per un amico bisogna esserci: non si può vivere da spettatori al suo massacro. Per un amico sì è, con l’anima. Con il cuore, ed anche quando le distanze impediscono di esserci troviamo il modo “di esserci”.
“Dare” e “Avere” sono due contrari di pari livello, ma quando riferite all’uomo il primo si allontana verso l’infinito acquistando valore.
Con l’andare degli anni ci si rende conto di non aver mai vissuto mai per scelta personale. Vittime di un gioco ordito chissà da quale Dio, siamo solo pedine posizionate su una grande scacchiera che è la vita, manovrata da una contorta entità chiamata destino.