Theodor Wiesengrund Adorno – Vita
Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
Dopo Auschwitz non è più possibile la poesia.
C’è chi decide di rimanere a casa perché sta bene e non ha bisogno di andare a scoprire il mondo, e chi invece lo deve girare, provare, fare esperienza, per capire che magari non c’è niente di particolarmente nuovo. Ma per capirlo, ha bisogno di viaggiare.
Lasciate stare i principi azzurri e puntate sul finale arcobaleno.
Non perdere mai quella luce speciale che ti illumina gli occhi. E se ti accorgessi che stai per perderla combatti, perché nessuno te la porti via, neanche la vita.
Noi ci poniamo limiti che il pensiero non considera.
Non pretendevamo un posto comodo e sicuro, ci saremmo accontentati di un posto dove saremmo potuti restar soli, qualcosa da cui partire, avevamo molta voglia di partire, avevamo bisogno di staccare da questa stancante società, e ci saremmo accontentati del fatto che ci avreste lasciato fare quello che veramente volevamo.
È bello, a volte, essere spettatori della propria vita, riesci a guardare quando diventi attore e quando sei solo una comparsa.