Nicola Manna – Vita
Non c’è vita senza morte.Non c’è morte senza vita.
Non c’è vita senza morte.Non c’è morte senza vita.
La vita è un romanzo che molti leggono e pochi scrivono.
La fantasia è la nostra compagna di vita.È la facoltà che ci conduce fuori dalla realtà.È il potere che ci permettedi esplorare i luoghi dei nostri sogni.È la forza che ci innalzasulla cresta di gigantesche ondee poi ci adagia dolcementesulle acque dell’oceano.La fantasia è il misteroche dona le ali alla nostra mente.La fantasia è lo specchioche anima i nostri desiderie ci addolcisce la vita.
Io vorrei essere aiutata ma non a capire. Perché ho capito fin troppo.
La vita s’impone sempre, con la sua essenza misteriosa di sublime semplicità.
Con il passare degli anni, si cresce fuori. Con le difficoltà della vita, si cresce dentro, ma con le cose belle, ci si ferma a godere di esse, crescendo lentamente dentro e fuori, si vive.
Chiedeva perdono a un Dio che desiderava vicino, trascendenza trasposta sempre in vita terrena, dialogo interiore per chi si è sempre saputo orfano. Perdono per non essere in grado di mantenere la sua promessa. Dedizione, assistenza, comprensione, conforto, fiducia, ricerca, tutto qui il Sacro Matrimonio? Intenzioni. Dove sono l’intimità, la gioia, il progetto, e dove sono le mani che accarezzano una pancia tesa e lucida, curve mentali a ingoiare futuro. Claire da quando stava con Claudio si era sempre pensata filiforme, quasi incapace di ingoiare futuro. L’amore poi è ancora un’altra cosa. Un’altra casa, non sempre fatta di mattoni. Claire voleva una famiglia, lei che non aveva mai avuto una, una normale. Era stata un caso particolare sin da quando ne aveva avuto coscienza. E memoria. Spiegare agli altri bambini che sua madre c’era, ma altrove, in cielo. E suo padre c’era, ma altrove, via lontano. E la sua casa c’era, ma non proprio sua, ci abitava con chi si prendeva cura di lei. E la sua città c’era, ma altrove, perché le sue radici erano altre. Le trovava nei racconti caldi fatti per lei da parenti e adulti. Caldi come un pile d’inverno.