Ludwig Josef Johann Wittgenstein – Vita
I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.
I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo.
Si nasce per vivere, si muore per poi rinascere.
Bisogna sempre fare come fa la vita. Rigenerarsi sempre e in meglio, regalando il meglio di noi stessi. Tanto ci sarà sempre chi non apprezza le cose belle che doniamo, e ci farà del male, proprio come succede con la vita: non tutti apprezzano quello che di bello ci dona.
Meglio un giorno da leone che un generico ingranaggio, meglio essere aquilone che un patetico pagliaccio…
Morire imbalsamati dalla vita, chiusi in un’immagine sociale. Che bella morte ha la nostra “umanità”.
Siamo gente che ha sbalzi d’umore molti simili al tempo, tumultuosi come il vento, improvvisi come un lampo, diventiamo pioggia che non lascia scampo, temporali d’agosto pronti a fare un danno, ma ecco che arriva il sole e tutto torna calmo, solo una goccia distratta resta lì impermeabile a tutto, sarà il nostro ricordo.
L’uomo che per le sue capacità non può attingere il necessario o l’utile, si dedichi al non necessario e al non utile.