Marco Masini – Vita
Meglio un giorno da leone che un generico ingranaggio, meglio essere aquilone che un patetico pagliaccio…
Meglio un giorno da leone che un generico ingranaggio, meglio essere aquilone che un patetico pagliaccio…
Mi sento ancora dentro una palla di cristallo senza riuscire ad uscire da questa vita che a volte ci soffoca. Il vetro è spesso, duro, freddo. Non voglio più parlare, voglio solo ascoltare e non piangere più per ciò che ho perso.
Che vita mi aspetta, mi chiedo sempre.Cosa farò, e il nero si presenta davanti a me. Perché il futuro si costruisce piano piano.Crescendo e imparando.Ma la mia vita non farà una sterzata improvvisa, se non mi impegno per cambiarla.
Per fortuna, l’essere umano riesce a concepire solo un determinato grado di sventura; quel che va oltre lo distrugge o lo lascia indifferente. Ci sono situazioni in cui paura e speranza si fondono, si elidono vicendevolmente e sfumano in una cupa insensibilità. Come potremmo altrimenti sapere i nostri cari lontani in costante pericolo eppure tirare avanti ugualmente con la nostra solita vita quotidiana?
È come se il tempo si fosse fermato e avesse deciso di prendermi in giro tornando indietro… ora sono qui con la speranza che scorra più velocemente.
Una volta che provi la follia, è per sempre. Se non vivi al limite, occupi troppo spazio.
Pensavo che sono passati vent’anni da quando “Hanno ucciso l’uomo ragno”, in mezzo tanta vita vissuta che rifarei, cambierei, cancellerei. Amici spariti, nuovi amici arrivati, amori finiti, amori non corrisposti, illusioni, speranze, solitudine, e poi ancora in piedi e via via lungo la strada che porta alla serenità. Non mi posso lamentare, mi è andata meglio dell’uomo ragno.