Marguerite Yourcenar – Vita
L’infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono ma sono i due stati più profondi che è dato di vivere.
L’infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono ma sono i due stati più profondi che è dato di vivere.
Capita di voler ascoltare solo il silenzio, capita di voler rimanere soli con noi stessi, capita di decidere che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è essere capiti per questo.
C’è un tempo per vivere ed un tempo per scrivere. Scrivere, ritengo sia ripercorrere parte della propria vita analizzandola, ma il troppo scrivere ruba il tempo alla vita stessa. Si rischia di restare invischiati in un meccanismo che porterebbe allo scrivere solo fine a se stesso. Allo scrivere del nulla o ripetere infinitamente gli stessi concetti, magari in modo diverso ed elegante, ma che fondamentalmente ritengo inutile. Ora, riprendo a vivere pienamente, deposito la penna sino a che non mi sentirò di tirare le somme sul mio nuovo vissuto, ma forse, se e quando questo accadrà, potrà essere che lo trasmetterò facendolo trasudare da un pennello su una tela, oppure rompendo i timpani a chi avrò accanto con una chitarra elettrica!
Tutto è volubile, ma il bello delle mutazioni sono l’Armonia in Amore.
In ognuno di noi c’è una parte delicata che se si spezza niente la risana. C’è quella parte chiamata dignità che se toccata ferisce. In ognuno di noi ci sono lati giusti e sbagliati e siamo meravigliosi proprio per questo. Perché potremmo completarci, comprenderci, ascoltarci e imparare l’uno dall’altro. Invece troppo spesso ci fermiamo a ciò che “pensiamo” senza preoccuparci di cosa pensano gli altri. Troppo spesso diventa più facile dire “Poi”… che “Adesso”. E troppo spesso il poi è un “mai” perché si è già deciso.
Ogni sospiro d’amore perso è un sorso di vita umana non assaporata.
Una lampadina non sarà mai luminosa come il sole.