Silvana Stremiz – Vita
Nel camminare sul sentiero della vita inciamperai miliardi di volte. L’importante è sapersi rialzare.
Nel camminare sul sentiero della vita inciamperai miliardi di volte. L’importante è sapersi rialzare.
Non importa in quanti pezzi sia frantumato il tuo cuore. La Vita va avanti e non aspetta che tu lo ricomponga.
La vita è piena di tristezze. È un fiore che cerca di resistere a tutte le intemperie: all’acqua dolce e salata. Per fortuna che a lei basta una sola goccia di acqua dolce per purificarsi dalle mille salate.
Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia.Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso.Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe.Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza.La vita umana non è altro che un gioco della Follia.
La vita è come un libro con pagine bianche, che noi ogni giorno dobbiamo riempire con tutte le nostre esperienze sia belle sia quelle brutte. Questo è il libro della nostra vita reso unico perché parla solo di noi.
Quante persone passano, quante sono dimenticate, quante non hanno saputo darti un brivido, quante ti hanno sfiorato in superficie senza dare nulla di sé.Le puoi contare sulle dita di una mano quelle che hanno segnato un solco nella tua vita.Ma nella vita passata forse solo leggeri ricordi.Un insieme di banalità, nei nobili sentimenti, nel bene e nel male.Il cambiamento forse è una dote tra le più difficili da ottenere e attuare.Un progetto da creare. Per lasciare il segno si deve osare e rischiare, trasgredire le regole, talvolta ignorare i propri sensi di colpa.Per raggiungere i propri scopi ed i propri obbiettivi, si deve elaborare nella mente, una via d’uscita. Perché non si può vivere solo per morire.
É la luna che scompare.Sono le stelle che si nascondono, non io.É la città che svanisce, io resto con le scarpe dimenticate, la mia calza invisibile.É il richiamo di una campana.