Giorgio Faletti – Vita
Il tempo è una brutta bestia, a volte confonde la memoria, a volte si limita a schivarla per lasciarla intatta.
Il tempo è una brutta bestia, a volte confonde la memoria, a volte si limita a schivarla per lasciarla intatta.
Il senso della vita è la cosa più importante da cercare, proprio per dare importanza alla vita stessa.
Trovavo la vita del tutto priva di interessi; e questo avveniva specialmente quando lavoravo otto o dodici ore al giorno. E la maggior parte degli uomini lavoro otto ore al giorno almeno cinque giorni la settimana. E neanche loro amano la vita. Non c’è ragione per uno che lavora otto ore al giorno di amare la vita, perché è uno sconfitto. Si dorme otto ore, si lavoro otto ore, si va avanti e indietro, tutte le piccole cose che si hanno da fare. […] Come si può amare la vita se si vive soltanto un’ora e mezzo al giorno e si buttano via tutte le altre ore? E questo è quello che ho fatto per tutta la vita. E non l’ho amato. Credo che chiunque lo ami sia un grande idiota. Non c’è modo di poter amare questo genere di vita.
Finché non farò qualcosa che mi riabiliti ai miei occhi, mi porterò addosso per giorni questi umori acidi, questi sarcasmi automatici, questa desolazione in cui campeggia la mia ispirazione vacante, e la perdita del mio orgoglio. C’è in me qualcuno che mi ha abbandonato.
Tante brevi albe nelle mani, tanti gesti maniaci per dileguare l’insonnia sotto la notte rimbalzante del lenzuolo, dirimpetto alla scalinata dove ogni gradino è il piatto della bilancia, dirimpetto agli uccelli svettanti contro i borri, la greve stella del bel tempo si svena.
La vita non è un belvedere panoramico ma un cammino, e questo cammino presenta spesso dei punti in salita. Davanti all’improvviso inerpicarsi del sentiero si possono fare due cose, come nelle gite. Si può dire: non ce la faccio più e tornare indietro; oppure ci si riposa un po’ e si va avanti.
Non mi abituerò mai agli abbracci prima di salire sul treno, ai sorrisi che in un minuto se ne vanno ma che ricordi per sempre, agli amici che ti giurano di esserci e poi scompaiono d’improvviso, al pianto che fa sciogliere il mascara, alla vita che mi frega così, da un momento all’altro, quando meno me l’aspetto, quando meno lo voglio.