Lucio Anneo Seneca – Vita
Capita che un agire ponderato conti più di un pensare assennato.
Capita che un agire ponderato conti più di un pensare assennato.
Io ho sette vite: quella che mi attribuiscono gli altri; quella che confondo con la mia vita; quella delle delusioni; quella dei successi; quella delle sconfitte; quella in cui mi sento morto; infine, la vita vera, quella che mi vede risorgere per sei volte e mi fa capire che, in fondo, tutte quelle cadute mi fanno sentire ancora più vivo.
Mio caro, dolce Papà, mi hai insegnato a lavorare sodo e onestamente per vivere in modo dignitoso e pienamente consapevole del mio valore di cittadina.L’unica cosa che non mi hai detto è che di lavoro si può anche morire.Il nero della morte troppo spesso si tinge di bianco e in quest’assenza di colore ti ho perso per sempre.
Sfera che pian piano si sgonfia: così è la vita.
L’uomo raggiunge il proprio essere attraverso la sua stessa coscienza.
Proprio come succede con i temporali estivi anche la vita ti presenta qualche colpo di scena, che improvviso e con grande scompiglio, spezza certe consuetudini che rischiavano di soffocarti.
Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.
Io ho sette vite: quella che mi attribuiscono gli altri; quella che confondo con la mia vita; quella delle delusioni; quella dei successi; quella delle sconfitte; quella in cui mi sento morto; infine, la vita vera, quella che mi vede risorgere per sei volte e mi fa capire che, in fondo, tutte quelle cadute mi fanno sentire ancora più vivo.
Mio caro, dolce Papà, mi hai insegnato a lavorare sodo e onestamente per vivere in modo dignitoso e pienamente consapevole del mio valore di cittadina.L’unica cosa che non mi hai detto è che di lavoro si può anche morire.Il nero della morte troppo spesso si tinge di bianco e in quest’assenza di colore ti ho perso per sempre.
Sfera che pian piano si sgonfia: così è la vita.
L’uomo raggiunge il proprio essere attraverso la sua stessa coscienza.
Proprio come succede con i temporali estivi anche la vita ti presenta qualche colpo di scena, che improvviso e con grande scompiglio, spezza certe consuetudini che rischiavano di soffocarti.
Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.
Io ho sette vite: quella che mi attribuiscono gli altri; quella che confondo con la mia vita; quella delle delusioni; quella dei successi; quella delle sconfitte; quella in cui mi sento morto; infine, la vita vera, quella che mi vede risorgere per sei volte e mi fa capire che, in fondo, tutte quelle cadute mi fanno sentire ancora più vivo.
Mio caro, dolce Papà, mi hai insegnato a lavorare sodo e onestamente per vivere in modo dignitoso e pienamente consapevole del mio valore di cittadina.L’unica cosa che non mi hai detto è che di lavoro si può anche morire.Il nero della morte troppo spesso si tinge di bianco e in quest’assenza di colore ti ho perso per sempre.
Sfera che pian piano si sgonfia: così è la vita.
L’uomo raggiunge il proprio essere attraverso la sua stessa coscienza.
Proprio come succede con i temporali estivi anche la vita ti presenta qualche colpo di scena, che improvviso e con grande scompiglio, spezza certe consuetudini che rischiavano di soffocarti.
Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto.