Michele Pernozzoli – Vita
Il letto è una fulgida rosa, sia l’insonne ostinato sia l’amante spossato, dolcemente riposa.
Il letto è una fulgida rosa, sia l’insonne ostinato sia l’amante spossato, dolcemente riposa.
Un sesto senso che ci parla, un istinto che ci guida. Quella sensazione, quell’intuito pazzesco forte che maledettamente abbiamo, lo sentiamo, ma che da sciocche quasi mai ascoltiamo.
Non devi augurare del male a chi ti ha fatto male; devi augurarti di essere vivo e felice, e ricordarti che quel male non sei stato tu a darlo.
Sei sempre stato fermo sulla tua tomba e hai visto molta gente passare, hai parlato con pensieri di altri e hai avuto da litigare con i tuoi, alcuni li hai lasciati andare, non facevano per te, altri li hai osservati a lungo per poi decidere quale sarebbe dovuto essere il loro destino, altri li hai catturati e li hai chiusi in dodici lucchetti per la paura che ti abbandonassero lasciandoti nudo in quel campo di battaglia nel quale ti trovi ancora ora. Hai conosciuto molta gente, molta gente ti ha colpito, molta gente hai visto andare via, perdersi nei posti che non avrebbero fatto per te, hai provato a fare capire, molti sono tornati a mani vuote, delusi, forse hanno capito che avrebbero dovuto ascoltarti, altri chissà quando torneranno e se lo faranno.
Spesso si crede che l’immortalità di una persona cara, sia nel ricordo, invece è ciò che fai per lei quando hai ancora la possibilità di creare questo ricordo. Questo accade perché spesso si banalizzano i momenti della vita e si drammatizza la morte.
Nella vita la domanda ti apre l’Infinito, la risposta segna il confine.
Disprezza i soldi, ma i biglietti da mille trattali con riguardo.