Carl William Brown – Vita
L’uomo viene al mondo e vive quanto basta solo per rendersi conto della stupidità dell’universo, poi colmo di dolore per l’esperienza può finalmente morire contento.
L’uomo viene al mondo e vive quanto basta solo per rendersi conto della stupidità dell’universo, poi colmo di dolore per l’esperienza può finalmente morire contento.
Uomo o donna non piangete mai, perché chi vi ama soffre nel vedervi piangere, chi vi invidia ride nel vedervi piangere.
Talvolta, quanto più un concetto appare limpido e trasparente nella “mente collettiva”, tanto più esso si delinea come inesplicabilmente volatile e relativo quando profondamente lo si analizza. Si pensi, ad esempio, alla dicotomia “bene” e “male”. Due idee che evocano forze diametralmente opposte e potenti, ma la cui ferma assolutezza tende a svanire quando ne si comprende la finalità unicamente strumentale.
Abito in castelli di “se”, costruiti su fondamenta di “ma”, crollati sotto il peso dei “forse”.
Sempre in bilico. Caoticamente concentrato sui miei tumulti interiori, sempre in bilico a precipizio sull’errore, provo ad innalzare argini, immerso nella voglia prorompente di abbatterli immediatamente per distruggere stracci residui di convinzioni ancestrali. Lasciarsi andare. Senza chiedere nient’altro. Per imparare a lasciare scorrere, liberandomi dal desiderio di piegare ora gli eventi nella direzione che vorrei, che in quella direzione spontaneamente ci sono già passati, allora attendo e osservo e mi impongo pazienza.
Che cosa dovrei fare? Continua a chiedermi consigli, tutti quanti mi chiedono consigli. Ormai è da troppo tempo che non ne ricevo uno. Forse è per questo che intorno a me non c’è qualcosa per cui valga davvero la pena combattere.
Si è quel che si è, e non quello che crediamo di essere.