Francesco Guccini – Vita
Coppia di fronte a un bianchino, anonimo vino, frizzante anidride. La vita.. che buffa cosa, ma.. se lo dici nessuno ride.
Coppia di fronte a un bianchino, anonimo vino, frizzante anidride. La vita.. che buffa cosa, ma.. se lo dici nessuno ride.
La vita è multicolore. Vorremmo fossero tutti momenti bianchi, ma forse sono tutte quelle svariate tonalità che la compongono a renderla speciale. Perfino quelle nere.
Due parole. Giusto per uscire da un casino e infilarsi in un altro. Due parole, tipo “Ti amo”, dette controvoglia alla persona sbagliata o alla persona giusta che in quel momento non ne ha voglia. Due parole che possono pesare come due macigni rotti di cui ci si dimentica l’inevitabilità dei conseguenti sassolini. Due parole, le giuste due. Quelle che chiudono un discorso che non avrebbe meritato di essere stato aperto. Due parole per prendere le distanze dalle circostanze. Due parole per uscire da un tamponamento a catena, appiedato, e guarda un po’, solo sulle tue gambe. Il problema è che quelle due parole non escono mai al momento giusto. Ti tempestano i rimorsi e i rimpianti perché non sono state tempestive. Si ricomincia, signori, con poca sintesi e molta enfasi quando le due parole si moltiplicano. A questo punto, giustappunto, è meglio andare a capo. A capo di una situazione imbizzarrita ma non imbrigliabile. A capo e sul dorso di una vita che si rivela un cavallo di razza tanto più è incrociata. Un cavallo a un crocevia. Questa è la soluzione. Un cavallo piazzato improvvisamente spiazzato da tutte quelle croci che se ne vanno via. Due parole: “Vado via”. Mi correggo: “Forse torno”.
Invecchia male solo chi non ha vissuto. Chi ha vissuto pienamente si porta gli anni come gioielli che lo impreziosiscono.
Quando ti rendi conto che le persone sanno vedere solo il loro punto di vista, dai retta a me fai silenzio. Qualsiasi cosa dirai non avrà senso, non sarà ascoltata e poi ti diranno pure che sei egoista e che vuoi fare la vittima. Ad essere forti si impara strada facendo, a sorridere credetemi si impara piangendo e ad andare avanti si impara cadendo e rialzandosi.
Prova – un istante – a chiudere gli occhi. Cosa vedi? Non solo il buio, scorgi anche una strana luce o delle luci, vero? Ecco! Oltre il nero degli occhi chiusi c’è un orizzonte luminoso che pulsa.
Ho conosciuto la fatica e ho navigato nella disperazione, tutti i giorni combatto i miei mostri, e loro combattono me, avrei potuto cedere al conformismo e vivere ciò che il sistema chiama normalità, ma sono ancora me stesso.Testone!