John Henry Newman – Frasi d’Amore
Il cuore parla al cuore.
Il cuore parla al cuore.
L’amore è una bella malattia che mi condanna alla felicità.
Sei il pensiero più bello, il regalo più grande, la certezza migliore che possa esistere. Anche se da lontano sento che le tue braccia mi proteggono, che il tuo cuore mi riscalda, che i tuoi occhi vegliano su di me. Non esiste sensazione migliore, anche se un abbraccio, ora come ora, non sarebbe male. La distanza mi porta a detestare tutto, a fare sogni, che spero insieme a te si possano realizzare.
Ogni nostro difetto, se così barbaramente si può definire, nasconde l’essenza e la sfumatura squisitamente principale della nostra soggettività… è la parte che per prima dovremmo mostrare anche se all’apparenza “vergognosa”… chi saprà guardare a questo nostro difetto con amore maturo ed accettante sarà la persona che ci amerà in tutto ed in tutti i modi.
L’amore non può coesistere con il timore.
A volte il silenzio vale più di mille parole, ma uno sguardo può sempre bastare…
Noi conosciamo la Verità non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore. In quest’ultimo modo conosciamo i princípi primi; e invano il ragionamento, che non vi ha parte, cerca d’impugnare la certezza. I pirroniani, che non mirano ad altro, vi si adoperano inutilmente. Noi, pur essendo incapaci di darne giustificazione razionale, sappiamo di non sognare; e quell’incapacità serve solo a dimostrare la debolezza della nostra ragione, e non come essi pretendono, l’incertezza di tutte le nostre conoscenze. Infatti, la cognizione dei primi princípi – come l’esistenza dello spazio, del tempo, del movimento, dei numeri -, è altrettanto salda di qualsiasi di quelle procurateci dal ragionamento. E su queste conoscenze del cuore e dell’istinto deve appoggiarsi la ragione, e fondarvi tutta la sua attività discorsiva. (Il cuore sente che lo spazio ha tre dimensioni e che i numeri sono infiniti; e la ragione poi dimostra che non ci sono due numeri quadrati l’uno dei quali sia doppio dell’altro. I princípi si sentono, le proposizioni si dimostrano, e il tutto con certezza, sebbene per differenti vie). Ed è altrettanto inutile e ridicolo che la ragione domandi al cuore prove dei suoi primi princípi, per darvi il proprio consenso, quanto sarebbe ridicolo che il cuore chiedesse alla ragione un sentimento di tutte le proposizioni che essa dimostra, per indursi ad accettarle.