Nicola Dell’Aquila – Anima
Cosa pensi che senta l’anima di un’essere vivente quando sente una carezza d’anima? Niente, ma tutto. Quello che da sempre attendeva.
Cosa pensi che senta l’anima di un’essere vivente quando sente una carezza d’anima? Niente, ma tutto. Quello che da sempre attendeva.
L’anno è indaffarato a svolgere i suoi ultimi compiti e tra poco lascerà il posto…
Passeggio sulla neve fresca e mi accorgo che nel suo manto non lascio tracce sarà un sogno ma percepisco il freddo.
Anche il cuore ha i suoi momenti capricciosi, quando di notte rumoreggia non lascia spazio…
Non puoi innalzarti in volo… se non possiedi cielo!
Mai assecondare troppo la propria solitudine: si finisce con l’amare il proprio carnefice.
Tutto ciò gli faceva ricordare quel che era avvenuto l’anno scorso, in quell’albergo della cittadina di provincia, al letto di morte di suo fratello Nikolaj. Quella era una sventura e questo, del parto, invece era un avvenimento lieto. Ma tutt’e due le cose erano fuori dalle condizioni ordinarie di vita, erano come spiragli dai quali si vedeva una luce superiore. E l’anima, contemplando questa luce superiore, si eleva ad altezze neppure immaginate prima e dove la ragione non poteva seguirla.