Andrea De Candia – Anima
I denti sono come tasti: vi suona la mia lingua ogni volta che la bocca vuol soffiare sotto l’arco del palato, quando anche l’ugola non sente l’arsura, ma vuole respirare il fresco gelo del mondo.
I denti sono come tasti: vi suona la mia lingua ogni volta che la bocca vuol soffiare sotto l’arco del palato, quando anche l’ugola non sente l’arsura, ma vuole respirare il fresco gelo del mondo.
Difficile è raccontarsi, se non ci si è prima ascoltati.
Esiste nell’anima un vuoto latente, dove il cuore incenerisce i suoi tormenti.
Devi crescere dall’interno verso l’esterno. Nessuno può insegnarti, renderti spirituale… Non c’è maestro all’infuori della tua anima.
Ci sono fili che non tagli, non spezzi. Puoi usare forbici, coltelli o pesanti scuri, ma non li recidi. Ci saranno momenti in cui arriverai a pensare di esserti finalmente liberata. Ma basterà una piccola sensazione, sottile e leggera come un alito di vento, così lieve da passare quasi inavvertita, per capire che il legame c’è, che quel filo ti tiene ancora unita e che senti di nuovo ciò che vorresti non percepire più… Perché quello che senti non è tuo, non ti appartiene. Quello che provi è suo, perché lui scorre ancora libero dentro di te.
C’è realmente soltanto un’anima del mondo, che io di preferenza chiamo la mia anima, e in base alla quale solamente concepisco le anime degli altri.
Dolce è il canto del mare quando bacia la riva, e può ascoltarlo solo un’anima…