Daniele De Patre – Anima
A lui non interessava ciò che si vedeva: a lui interessava ciò che si “sentiva”. Era la musica del cuore.
A lui non interessava ciò che si vedeva: a lui interessava ciò che si “sentiva”. Era la musica del cuore.
Penso che il cuore di una persona si spenga quando non trova ragioni… e suppongo che sia quella la ragione per la quale la natura abbia avuto una presenza quasi ispiratoria per l’essere umano, dai tempi dei tempi. Tutto ha un suo proposito. Credo che stiamo perdendo qualcosa. Credo che, forse, quello che facciamo ogni giorno, per migliorare la nostra vita, in realtà non serve a un cazzo. È come se avessimo una specie di ritmo di distruzione predeterminato. Il pressapochismo nell’osservazione, ci porta ad essere sempre più superficiali e questo non è un bene. Noi decidiamo se andare qui o la, però una volta che ci stabiliamo credo che quel che ci circonda inizi a prendere spunto dalle nostre personalità, dalle nostre abitudini e dal modo in cui pensiamo tutti i giorni.
Segue sempre i sentimenti, ma la mente pur essendo libera è in balia del cuore. Non andrà mai oltre a confini e orizzonti e non ci sarà un tempo stabilito nell’anima per arrivare in un luogo indicato dal cuore.
Le nostre anime percorrono spazi di Vita non misurabili per mezzo del Tempo, nota invenzione dell’uomo.
Amando due amanti, disegnando un disegnatore la vita è altrove, scrivendo di uno scrittore pensando…
Penso a coloro che nonostante abbiano tanto dalla vita non danno alla vita. Penso a coloro che soffrono senza meritarlo e non ricevono da chi potrebbe “dare”. Penso a coloro che vivono per fare del male quando potrebbero “almeno” non fare nulla. Penso a chi crede di essere onnipotente: di Onnipotente ce n’è uno solo… Lui si che può tutto. Penso a coloro che non credono nell’aldilà; per questo temo che in Paradiso ci sarà poco “traffico”. Penso.
Ho lasciato un pezzo della mia anima in un posto dove non potrò più tornare indietro per prenderla, e con essa i miei sogni.