Carl William Brown – Anima
Non è che vada cercando più di tanto la mia anima gemella, primo è difficile che esista, secondo la mia anima mi basta e avanza.
Non è che vada cercando più di tanto la mia anima gemella, primo è difficile che esista, secondo la mia anima mi basta e avanza.
Ci sono sguardi che non lasciano traccia, altri che accarezzano leggeri per poi eclissarsi nell’oblio… e poi ci sono quelli che tagliano come lame, quelli che penetrano la carne e arrivano all’anima, la scrutano, l’abbracciano, la graffiano, incidendola ed imprimendone il loro passaggio in modo indimenticabile.
Il silenzio delle parole, la voce dell’anima, questo sono io.
Quando piangere diventa una sensazione pacata, l’anima dorme in attesa dell’amore.
Ci sono affetti che, i litigi, il tempo, le distanze non riescono a scalfire. Perché…
Lo sguardo è la vera porta d’accesso, quell’uscio umido che riflette pozzi profondi eterni e confusi, è li che trovi l’anima nella sconnessa via, verso l’infinito ignoto.
Le parve che non avesse lo spirito tranquillo, ma invece fosse presa da quell’irrequietezza che essa conosceva per propria esperienza e che in generale proviene dalla scontentezza di sé.