Perché dovrei esser buono, quando fuori ognuno di noi vuole vincere sull’altro. Perché dovrei ammirarti, quando pur non meritarti nulla, hai fortuna, nella vita. Perché dovrei risponderti, quando spari a zero su tutti, nascondendoti dietro l’arma della non timidezza e invece sei un avvoltoio. Perché dovrei pregare, parlar a voce alta, dove l’eco delle mie parole non arriva a nessun orecchio, o bocca per rispondermi. Perché dovrei cambiare, per esser diverso e ripetere le stesse note. Meglio così, star qui a farmi bollir il sangue e distruggere la mente. Starò qui a guardar le cose ingiuste di questo mondo, che pian pian ci farà a sua immagine, diventando proprio come lui: arroganti, non meritevoli, atei, avvoltoi, peccatori.