Marco Oliverio – Abitudine
Ci sono cose talmente personali che raccontiamo soltanto agli sconosciuti.
Ci sono cose talmente personali che raccontiamo soltanto agli sconosciuti.
Quello che può essere fatto lo si realizzi subito. Differendo potrebbe, poi, essere troppo tardi.
Non fate del vostro giorno un: dì (vano).
Le credenze sono molto difficili da spostare.
Io sono una spettatrice obiettiva, come lo è un estraneo. Aspetto il mio tempo che non arriva.Io ero questo… io facevo questo. Ma ora sono la protagonista e i riflettori sono su di me.Ho passato anni cercando di capire perché non mi vedevano, a credere di essere sbagliata.Oggi sono fiera di me.Ho 18 anni e sono riuscita a capire me stessa, i miei bisogni;a capire perché la mia mente continuava a dannarmi.Ho vinto!
È tutta una catena… devo essere solo… quando sono solo divento triste… quando divento triste bevo… quando bevo scrivo.
Gli era accaduto in quel momento ciò che accade sempre alle persone che, all’improvviso, sono messe davanti all’evidenza di una cosa che fa loro vergogna. Egli non seppe atteggiare il suo viso alla circostanza, visto che la moglie aveva scoperto la sua colpa: invece di mostrarsi offeso, di negare, di giustificare, di chiedere perdono, magari di affettare indifferenza – tutto sarebbe stato meglio che quel che aveva fatto – il suo viso, proprio involontariamente (azioni riflesse del cervello, pensava Stepan Arkadevic, che si dilettava in fisiologia) s’era atteggiato al suo sorriso abituale, buono, e perciò stupido in quel momento.