Giuseppe Catalfamo – Abitudine
Ogni diatriba umana vede ambedue le parti concettualmente convinte d’esser nel “giusto”. Non è possibile.
Ogni diatriba umana vede ambedue le parti concettualmente convinte d’esser nel “giusto”. Non è possibile.
Certa gente è talmente falsa, che quando dice le cazzate ci crede davvero.
Quando si desiderano sempre e solo i soldi si sarebbe disposti pure a credere che gli uccelli volino a testa in giù.
Non mi abituerò mai alla gioia che provo quando ricevo un’abbraccio, un bacio, un gesto…
Sono stanca di combattere, stanca di difendermi, stanca di sopportare, sono stanca quando dico sto bene, quando sorrido, quando respiro, sono stanca di questo mondo sordo alle urla di chiede pace, sono stanca e nessuno se ne accorge.
Io sono come il genio di Aladino, ogni tanto sembro sparire nel nulla all’improvviso. Ma…
Non riesco a lasciarmi scivolare le cose addosso. Mi piace fingere sia così, una di quelle che “non mi vuoi più nella tua vita? Perfetto, perché io non ti volevo nella mia” ma la verità è che non lo sono. La verità è che quando qualcuno mi abbandona, non riesco a fare a meno di interrogarmi sul perché l’abbia fatto, se magari avrei potuto fare qualcosa per impedirlo, se, se, se… Non ci riesco proprio a fregarmene, magari mi sembra sia così; ma poi arriva la sera e tutto mi piomba addosso come un enorme macigno sul cuore e posso solo ripetermi “devo andare avanti; e in un modo o l’altro ci vado. Brutta malattia, la fragilità.