Daniela Cesta – Acqua
Amo il mare e la sua fresca brezza il sale che si posa sulla mia pelle l’infrangersi delle onde, l’orizzonte blu e infinito, amo il mare con tutte le sue creature, i suoi misteri, e l’amore che l’acqua dona a me.
Amo il mare e la sua fresca brezza il sale che si posa sulla mia pelle l’infrangersi delle onde, l’orizzonte blu e infinito, amo il mare con tutte le sue creature, i suoi misteri, e l’amore che l’acqua dona a me.
E vero un fiume può anche non profumare, ma sai quanta vita ha dentro.
Ho paura ad aspettare, perché a volte, i sapori delle cose possono ritornare, così ho iniziato a fumare. Ma non è una soluzione vantaggiosa.
I tuoi occhi sono verdi come l’acqua del mio pilaccio.
E vero un fiume può anche non profumare, ma sai quanta vita ha dentro.
Pura, rigenerante, dissetante, elemento primario per vivere, quanti ti sprecano? Acqua, sei un bene prezioso,…
Le venne in mente, senza alcun motivo particolare, un versetto delle Scritture: Prima di togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo prossimo, occupati della trave che sta nel tuo. Ci pensò su. Pagliuzza? Trave? Quell’immagine specifica le aveva sempre dato da pensare. Che tipo di trave? O di raggio? Perché in inglese, la stessa parola, beam, voleva dire anche raggio. Raggio di sole? Raggio di luna? O trave del tetto? E poi c’erano i raggi dei lampi magnetici e i volti raggianti.