Raffaele Direnzo – Amico
Non si può apprezzare la gioia se prima non si ha sofferto, come non si può conoscere la sofferenza senza prima aver provato la gioia.
Non si può apprezzare la gioia se prima non si ha sofferto, come non si può conoscere la sofferenza senza prima aver provato la gioia.
A volte deve pur succedere che nell’esistenza di uno scrittore fortunato, ci sia qualcuno, un poco in disparte, che non lascia passare la frase inesatta che per stanchezza vorremmo lasciare; qualcuno capace di rileggere con noi fino a venti volte una pagina incerta; qualcuno che ci sostiene, ci approva, alle volte ci contraddice; che partecipa con lo stesso fervore alle gioie dell’arte ed a quelle della vita, ai lavori dell’una e dell’altra, mai noiosi e mai facili. E non è nè la nostra ombra nè il nostro complemento, ma se stesso; e ci lascia una libertà divina, ma, al tempo stesso, ci costringe ad essere pienamente ciò che siamo. Hospes comesque.
Non voglio perderti sei il dono più bello che la vita mi ha fatto.
Solo quando la parola “amico” ti rimbomba nel cervello come un male incurabile, sei veramente…
Il vero amico ama in ogni tempo.
Le persone che non fanno più parte della mia vita, fuori che “un paio”, che porterò sempre nel cuore, sono solo quelle passate a miglior vita, quelle che vivono in altri cieli, non si contano perché vivono ancora dentro di me. Tutte le altre non hanno mai fatto realmente parte del mio cuore o io del loro, altrimenti ci sarebbero ancora. Non le rimpiango, semplicemente perché non ci meritavamo l’un l’altro, abbiamo abitato “le stanze vuote del cuore” senza viverci con l’animo.
Se qualcuno volesse farmi dire perché volevo bene a un amico, sento che potrei solo…