Marco Tullio Cicerone – Amico
Un amico, se lo é, é un secondo io.
Un amico, se lo é, é un secondo io.
Spesso il vero amico non è colui che così si definisce, ma colui che sa dimostrarlo senza definirsi tale.
Sarà che io do un certo valore all’amicizia, sarà che non sopporto la cattiveria del falso, sarà che preferisco restare da sola piuttosto che in compagnia dell’ipocrisia, sarà che la parola amico ha un significato consistente per me, ma non sopporto quelli che con ipocrisia fingono di volerti bene, accarezzandoti con la mano destra mentre con la sinistra ti stanno pugnalando. Non sopporto quelli che alla fine di un’amicizia “sparlano” sperando di colpirti nell’animo e quello che sopporto ancora meno, è lo stupore di cui si vestono quando decidi di andartene, pur sapendo che era inevitabile dopo tanto sangue. E magari hanno anche il coraggio di chiamarti “amico mio”.
Amare vuol dire donare. Sono certa di saper donare?
Nessuno è così privo di amici da non avere un amico abbastanza sincero da dirgli delle verità spiacevoli.
Inganna l’amico che ti dice che sei sempre perfetto.
-Sai, a volte penso a come siamo diventati amici.-Si? E a cosa pensi?-Penso a come tutto è nato cosi, con una semplice risata e uno scambio di battute. E adesso siamo qui, a berci una birra, a raccontarci ogni nostra storia e ogni nostra vicenda. Siamo qui, nell’attesa di niente, e nella speranza del mai.-Si. Tutto è andato cosi velocemente, che sembrano passati anni da quando ti conosco. Ti vedo come se non fossi per niente estraneo, e ti ascolto come se fosse così scontato farlo. Passeranno anni, ma nella mia mente tutto rimarrà cosi.-Ogni persona che incontreremo, ogni famiglia che ci costruiremo, ogni vita che intraprenderemo, finiremo qui. A berci una birra fianco a fianco, a ridere e a raccontarci le nostre solite cose.-Promesso?-Promesso.