Marzia Pellegrino – Anima
C’è che quando ti vedo le farfalle allo stomaco iniziano a divorarmi l’anima.
C’è che quando ti vedo le farfalle allo stomaco iniziano a divorarmi l’anima.
Le mie frasi non devo nemmeno pensarle. C’è un attimo tra il sonno e la veglia, tra il sobrio e l’ubriaco, in cui qualcuno me le suggerisce.
Un’anima sensibile si veste con le ali delle farfalle. Ammirane i colori, le sfumature e la leggerezza, ma non provare a toccarla, potresti fermarne il volo.
Non c’é alcun rapporto fra gli asparagi e l’immortalità dell’anima. […] Gli asparagi si mangiano, mentre l’immortalità dell’anima no.
L’universo è così grande e sterminato che in pochi potrebbero credere che lo si possa ritrovare tutto, anche in un granello di sabbia. Così il tempo, inesorabile nel suo scorrere, può racchiudere in un singolo istante l’eternità stessa. Per questo, io non cerco il paradiso altrove, esso, è racchiuso nei mille colori dei fiori.
Confesso che il mio doppio mi aiuta molto, mi salva la faccia. In realtà sono un uomo che rispetta le convenienze. Evacuo nella scrittura le fantasie e la follia. Metto nelle parole tutto quello che posso e ritengo così di salvarmi la pelle. Qualche volta mi prende la voglia di apparire, di fare parte dello spettacolo. Mi lascio tentare. Mi lascio andare. Per vanità. Per debolezza.
Così come la pioggia modella le pietre, a plasmare l’anima di un uomo non serve un altro uomo, ma le gocce incolori infrante su di essa.