Yunmen Wenyan – Antichi aforismi
Camminando, semplicemente cammina. Stando seduto, semplicemente siedi. Soprattutto, non tentennare.
Camminando, semplicemente cammina. Stando seduto, semplicemente siedi. Soprattutto, non tentennare.
Io non so quale sia, o cittadini ateniesi, l’impressione che avete provato nel sentire i miei accusatori. Infatti, per poco anch’io non mi dimenticavo di me stesso, così convincente era il modo in cui parlavano. Eppure di vero, per dirla in breve, non hanno detto proprio nulla. Soprattutto una delle molte menzogne che hanno detto mi ha meravigliato, ossia quando hanno affermato che voi dovevate essere circospetti in modo da non lasciarvi ingannare da me, in quanto sono straordinario nel parlare. E che non provassero vergogna dal momento che io li avrei subito confutati nei fatti, non appena vi sarei apparso essere tutt’altro che straordinario nel parlare, questa mi è sembrata la cosa più vergognosa da parte loro. A meno che non chiamino straordinario nel parlare colui che dice la verità. Infatti, se è questo che intendono, allora potrei ammettere io pure di essere un oratore, ma non come intendono loro. Costoro, dunque, come vi ripeto, hanno detto di vero poco o niente. Invece da me voi udrete tutta quanta la verità.Però, per Zeus, o cittadini ateniesi, voi non ascolterete da me discorsi ornati con belle frasi e con belle parole, come quelli di costoro e neanche ben ordinati. Udrete, invece, cose dette un po’ a caso con le parole che mi capitano. Infatti, sono convinto che sia giusto quanto affermo.E nessuno di voi si attenda altro da me.
In quegli uomini in cui le passioni sono più tarde a risvegliarsi, e si sono più tarde ed ostinate; in quelli in cui facilmente si eccitano, sono superficiali e presto si dileguano.
Il falso viso di cinesi e degli indiani, somiglia a quello del macacco.
La vera virtù e la vera gloria camminano sopra due linee parallele.
La poesia può essere di qualche soccorso per chi deve sostenere il peso della povertà,…
L’uso e la pratica della vita finiscono d’invilire gli animi naturalmente vili, e finiscono di nobilitare gli animi naturalmente nobili.