Mariella Buscemi – Abilità
Bisognerebbe imparare subito a correre prima che a camminare; correre così, come il vento che tutto travolge e soffia e non posa mai da nessuna parte e non si ferma mai da nessuno.
Bisognerebbe imparare subito a correre prima che a camminare; correre così, come il vento che tutto travolge e soffia e non posa mai da nessuna parte e non si ferma mai da nessuno.
L’essere che realizza i propri sogni è perché ha saputo superare i commenti negativi e ragionamenti scoraggianti.
È talento chi oltrepassa gli ostacoli dinnanzi ai quali tutti gli altri si fermano, varcando la porta dell’impossibile.
Tua madre mi è stata a fianco in un momento in cui nessun altro c’era. Non solo era una strega singolarmente dotata, era una donna gentile, fuori dal comune. Sapeva vedere la bellezza negli altri, perfino, e forse particolarmente, quando una persona non riusciva a vederla in sé stessa.
Quando una cosa la si da per scontata è sicuro che la si perde.
Tutti bravi a puntare il dito, mai nessuno che guarda se stesso.
Tutti bravi a predicar bene e razzolare male.
Se c’è una cosa che so fare è dimenticare, cancellare come solo l’onda del mare può fare.
Un guerriero della luce ha sempre una seconda opportunità nella vita.
La foto afferra al volo un atteggiamento che non teme smentite.
Chi cerca di ignorarti allora dovresti farlo anche tu, vedrai che non esiste solo quella persona.
Devi permettermi di prendere le mie decisioni, di assumermi i miei rischi e di fare i miei errori, e lasciare che impari da essi. Ho bisogno di imparare a camminare prima di poter correre.
Il vero problema sono le distanze mentali, i muri, le porte e le finestre sempre chiuse che quasi nessuno ha il coraggio di accorciare, abbattere e aprire. Non mi fido di chi scappa da se stesso per stare in mezzo agli altri; prima o poi tradirà perché non ha capito nulla di chi è, e difficilmente riconoscerà negli altri una parte di sé. Per questo, in certi periodi della mia vita, cerco la solitudine, per capire chi sono e non rischiare di ferire gli altri.
E quando paghi gli errori degli altri. Che il tormento diventa lacerazione del cuore e dell’anima, ma sai che se vuoi uscire da quella gabbia, devi sopravvivere, a tutto e tutti.
Io raccolgo i pezzi del mio cuore tutti i giorni e cerco di rimetterli insieme come meglio posso e mi sforzo di andare avanti ed essere forte, ma tutto questo per cosa? Per chi? Per sorreggere gli altri? E chi sorregge me? Chi? Quando tutti non fanno altro che trascinarmi giù ogni volta che cerco di risalire in superficie.
Ormai sono una saetta lanciata dal Cielo.
Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.