Jean Cocteau – Abitudine
Anche i fannulloni, ogni tanto, hanno il diritto di riposarsi.
Anche i fannulloni, ogni tanto, hanno il diritto di riposarsi.
E alla fine tutti, infondo abbiamo bisogno di certezze.
Abbiamo il libretto delle istruzioni e continuiamo a fare di testa nostra… evitiamo almeno di lamentarci se il mondo non gira per il verso giusto!
Delle cose che amopoche sono quelle che passanomolte sono quelle che restano.
Non si abbandona il vecchio percorso. Un altro non si conosce cosa nasconde.
E passerà, come tutto deve passare. Alla notte più scura non segue forse il giorno? Allora mi consolo perché tutto passa perfino questa incertezza sbroglierà al vento la sua matassa.
Quello che può essere fatto lo si realizzi subito. Differendo potrebbe, poi, essere troppo tardi.
Dove si nasconde la sensibilità? Forse tra le pieghe nascoste del dolore? Forse nel timore di non essere adeguato? Forse nel bisogno di aspettare che siano gli altri a capire, a perdonare, ad aspettare, a lenire le ferite, a darti certezze… è forse qui che si nasconde? No, non è qui che si nasconde, questa io la chiamo fragilità.
Si può, soffrendo, convivere con la malattia ma non col dolore; esso toglie la voglia di vivere.
L’Ospedale è un istituto pubblico per la cura dell’ammalato ma spesso prima che abbia un posto letto deve implorare il primario del reparto.
Alcune persone hanno l’abitudine di contraddire a tutti i costi. E quando non dispongono di argomenti validi per dissentire, arrivano persino a ribadire la tua tesi, apparendo convinti di contraddirti, nel momento in cui – anche se con parole diverse – altro non fanno che esprimere lo stesso concetto.
L’abitudine è il nostro peggior nemico o il nostro miglior alleato.
L’onest’uomo ama la luce, il ladro le tenebre.
I lavoratori aspettano l’alba per incamminarsi al lavoro, altri l’oscurità.
Del superfluo si può fare a meno, del necessario no. Ma qual è?
Il non avere nulla da fare è piacevole solo quando si dovrebbe fare qualcosa… Nel mio caso, è semplicemente una gran rottura.
Per chi è abituato a faticare il lavoro è sollievo.