Raffaele Caponetto – Abitudine
Se si ripetesse il diluvio universale, molti pensionati inps sopravvivrebbero perché sono abituati a sopravvivere con l’acqua alla gola.
Se si ripetesse il diluvio universale, molti pensionati inps sopravvivrebbero perché sono abituati a sopravvivere con l’acqua alla gola.
Ho visto persone promettere mari e monti alla persona amata, per poi tirarsi indietro. Ho visto giovani promettere amore eterno per poi fuggire in un attimo. Ho visto sdolcinati davanti e villani dietro, ho visto parole dolci e sguardi affascinanti ma non per una sola anima, ho visto la malizia dei gesti, e il rispetto mancato. non è tutto oro ciò che luccica, e in amore, bisogna star attenti a non cadere nel tranello delle illusioni.
Amare se è abitudine dona gioia al mondo. Far l’amore per abitudine distrugge il significato stesso che esso racchiude.
È impossibile fuggire dalla prigione delle abitudini.
Molto spesso quello che cerchi è proprio quello che già hai.
Che poi si tratta solo d’abitudine, se vai a vedere. Abitudine di non aver più a che fare con i suoi bellissimi occhi, con i suoi movimenti delle labbra, con i suoi sorrisi, con la sua pelle.
Sono in battaglia con l’abitudine, con l’assuefazione, la ripetizione. Credo che vivere così è come essere morti dentro!
Quanto è brutto vedere gesti che dovrebbero essere normali, diventatare così rari da essere menzionati.
Sono una che condivide tutto, tranne lo spazzolino da denti!
Fa parte dell’arte umana applicarsi per rendere complicato ciò che in principio era semplice.
Ogni uomo agisce motivato da tre sole cose: paura, speranza o abitudine.
La maggior parte usa il cellulare per parlare, pochi usano il cuore!
M’abituerò. M’abituerò ad appoggiare la mia mano al muro, certo, la tua spalla era più morbida, ma devo abituarmi all’idea che non è più qui per sorreggermi. M’abituerò a star zitta, ormai nella stanza accanto non c’è più nessuno che mi ascolti. M’abituerò a fare a meno delle tue scuse inutili, dei tuoi ti amo fasulli, dei tuoi “non posso fare a meno di te”. M’abituerò anche a non amarti più, ma non adesso, col tempo forse. M’abituerò a tutto, ma una cosa è certa, non riuscirò mai ad abituarmi all’idea che mi ci devo abituare.
Nessuno torna mai chi era prima, ed è inutile quindi rimpiangere il passato o rinnegarlo. Non si cambia nel senso che vorremmo esprimere con questo termine, ma ci si evolve semmai nel bene o nel male, ma mai si torna come si era in uno stato precedente. Tuttavia ritengo che ogni giorno sia un buon giorno per migliorare, attingendo alle cose, alle persone, nuove esperienze, nuove emozioni da assimilare e fare nostre, come un bagaglio, una valigia che riempiamo solo delle cose utili che ci servono per proseguire il nostro viaggio. La bussola allora diventa il mezzo indispensabile per ritrovare la strada qualora ci si senta persi. Basta seguire il proprio cuore, il proprio sogno e non è mai tardi per riprendere il cammino che si era abbandonato per troppa distrazione, o per aver frainteso cuore e ragione, sensi chimici e percezione. Vado così avanti, imparo ogni giorno qualcosa che provo a trasmettere a chi vuol ascoltare. La mia bussola non mi dice dove sto andando, mi indica solo che la direzione è giusta, ed io la seguo, con fiducia, come una foglia segue il suo vento.
Devono passare tanti anni e molte delusioni prima di capire che, prima di addormentarsi, la compagnia di un buon libro è preferibile a quella di tante persone.
L’abitudine è tutto, se non vuoi più essere stanco abituati agli sforzi, se non vuoi più aver sonno abituati a restare sveglio, se non vuoi più piangere abituati a soffrire.
Il fumo uccide, ma la banalità non scherza.