Silvia Nelli – Accontentarsi
Non fermarti perché il tempo non si ferma. Non accontentarti perché devi avere il meglio. Non credere le parole sono tante ma se i fatti sono inesistenti sono aria che esce dalla bocca del “Niente”!
Non fermarti perché il tempo non si ferma. Non accontentarti perché devi avere il meglio. Non credere le parole sono tante ma se i fatti sono inesistenti sono aria che esce dalla bocca del “Niente”!
Non aspiro a grandi cose, ma a quelle piccole gioie quotidiane: che possono essere una passeggiata in riva al mare, una chiacchierata con mio figlio, un bel dolce fatto in casa, una rimpatriata con i cari amici, ecco la semplicità la cosa che amo in assoluto!
Eh si, accontentarsi ma da cosa? Delle lucine piccole, piccole che passano di corsa nella nostra vita, dei momenti belli cosi pochi ormai e al rischio di diventare solo dei ricordi umidi. Accontentarsi ma di cosa? Ah si, accontentarsi di una vita che ha bisogno ancora di un infinità di vite per essere vissuta!
Un cuore che non ti vuole è come una porta chiusa che non si aprirà mai. Puoi suonare tutto il tempo che vuoi: la porta resterà sempre chiusa!
Non giustificatevi mai con chi non vi conosce, avrà sempre la scusante del non conoscervi, e voi la fortuna di non esservi fatti conoscere!
La dannazione di pretender proprio da chi più dà.
Quando un vero Amore stanco decide, alla sua parola fine, si raccolgono solo i cocci. I ricordi sono taglienti come schegge di diamante. Rivivono nel presente. Battono come un martello.
Preferisco soffermarmi con le note infelici, della mia allegra solitudine, mentre sorseggia tra pagine parole pensate, scritte, da mente, capace e sapiente, che ascoltare, la musica stridente delle gaie risate del’ignoranza, che nelle stesse s’avvolge, si culla si mostra, si danza.
Dicono che chi si accontenta gode, io penso invece che chi si accontenta è un disperato per non aver saputo crescere non solo materialmente ma anche spiritualmente.
Sebbene il dizionario asserisca il contrario, “accontentare” non vuol dire far felice qualcuno, ma donargli un surrogato di serenità.
Anche la sola illusione di essere liberi, e il cielo poter osservare può far indossare le ali.
In certi ambienti un tempo il sopruso era regola, oggi sopravvive ancora rappresentando, però, diversa realtà.
Il gusto per il bello non ama accontentarsi.
Un arabo incontrò il profeta e gli disse: “Apostolo di Dio, mi piacciono i cavalli. Ci sono cavalli in paradiso?” E il profeta rispose: “Se andrai in paradiso avrai un cavallo alato e lo monterai e andrai dove vorrai.” L’arabo replicò: “I cavalli che mi piacciono non hanno ali.”
Fino a quando non avrai il coraggio di uscire allo scoperto e far valere le tue idee non avrai mai la possibilità direalizzarle.
La vita è una corsa sul un treno chiamato “Vita” le speranze possono anche scendere e allontanarsi e da concrete diventano diafane, ma spesso può accadere che mentre alcune svaniscono, altre possono decidere di salire sul nostro stesso treno. E magari si prospetta un viaggio ancora più bello e intenso che addirittura riescono a farci cambiare binario. La vita offre tante infinite opportunità. Non limitiamoci a guardare tutte le bellezze del mondo dal finestrino di quel treno aspettando che altri salgano, o scendono, e facciamo qualche fermata per noi. La speranza non se ne va mai, e guai se non fosse così. L’unica cosa di non sperare ciò che, è rassegnarci a ciò che è irreversibile o impossibile da realizzare.
Sarebbe bello se fossi una nuvoletta e vivere solo di sogni, ma dobbiamo tener conto che quando dentro abbiamo la vita, abbiamo la forza di essere tenaci e fiduciosi, può anche venire a bussare alla porta quel vento gelido che sussurra insistentemente, ma noi lo mandiamo via, gli facciamo cambiare rotta, facciamo sì che si disperdi nel nulla, perché la voglia di vivere è così forte, quella luce brillante è così accecante, che nulla può spegnere quella speranza che batte nel cuore ad ogni sospiro. L’uomo si abitua a tutto: anche ai propri dolori. Ma è sempre splendido alzare gli occhi al cielo e guardare le stelle, quasi come recitare una preghiera, nell’attesa che qualcosa cambi e la prossima volta alzare gli occhi al cielo per ringraziare.