Sonia Regis – Acqua
Acqua sorgiva che sgorghi dal più profondo della terra purifica questo mio cuore colmo di questa sporca confusione perché nel sentirmi solo possa ritrovare me stesso.
Acqua sorgiva che sgorghi dal più profondo della terra purifica questo mio cuore colmo di questa sporca confusione perché nel sentirmi solo possa ritrovare me stesso.
Ho paura ad aspettare, perché a volte, i sapori delle cose possono ritornare, così ho iniziato a fumare. Ma non è una soluzione vantaggiosa.
La maggior parte degli uomini non vuol nuotare prima di saper nuotare. Spiritosa, vero? Certo che non vogliono nuotare, sono nati per la terra, non per l’acqua. E naturalmente non vogliono pensare: infatti sono nati per la vita, non per il pensiero. Già, e chi pensa, chi concentra la vita nel pensiero può andare molto avanti, è vero. Ma ha scambiato la terra con l’acqua e a un certo momento affogherà.
Quando tutto va male, molto male, cibarsi della sventura altrui è come bere da una sorgente avvelenata.E qualche veleno è mortale.
In fondo nuotare è come volare. Non si tocca a terra, ma non si sta neanche in aria!
L’acqua un bene prezioso quanto la vita di questo pianeta: non sprechiamola.
Amo il mare e la sua fresca brezza il sale che si posa sulla mia pelle l’infrangersi delle onde, l’orizzonte blu e infinito, amo il mare con tutte le sue creature, i suoi misteri, e l’amore che l’acqua dona a me.
Spero proprio che tra tutto questo caos ci sia un pò d’acqua fresca a soddisfare la mia sete di purezza.
L’acqua dona la vita, trasporta e cancella, il tutto senza esitazioni, né pregiudizi. Non esiste altro elemento più puro nella sua funzione e potere.
Se andassimo via adesso nullo di ciò che verrà sarebbe, ma la vita è come l’acqua, scompare, affonda e poi riaffiora dove può, dove deve.
Non sempre, l’acqua che cade dal cielo si rivela quel fresco piacere da bere.
Come d’acqua scorro, come amore muoio.
Anche il mare, come il cielo, partorisce stelle.
Il mare è l’anima della Terra e, nelle sue profondità inaccessibili, ne custodisce segreti e misteri.
Tu che mi sentivi. Tu che mi hai sentito. Perché non canti più per me. Siamo così distanti. Eppure il mio grido ti arrivava. Lo sentivo dentro di te. Ora è un eco che si disperde nello spazio tempo. E io danzo e canto ancora per te. Vorrei che mi toccassi ed esplodessi nella mia scatola di cartone. Anche le stelle ci provano. Tentano in ogni momento. Poi muoiono. Ma non smettono. Non desiderano altro. Puoi biasimarle. Ti scaldano e ti illuminano, ti illuminano e ti scaldano. E tu le ami. La sete ti sfinisce. Perché non ti disseti. Una brocca d’acqua nell’oceano. Ti acceca come un faro nel nero buio. Cammini sulle orme della gente che fu. Il sole non le tocca. E sono gelide e buie come una caverna di ghiaccio. È una lingua dura e secca. Ma sente ancora il sapore dell’acqua.
Dovremmo essere come l’acqua, che di fronte agli ostacoli, non si arrende, né lotta inutilmente, ma trova la strada e li raggira.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole.