Ada Ferrante – Religione
Per quel che mi riguarda, so che l’inferno esiste. E con esso il Paradiso.
Per quel che mi riguarda, so che l’inferno esiste. E con esso il Paradiso.
Il clero sa ch’io so che loro sanno di non sapere.
I disegni di Dio, nella Natura come nella Provvidenza, non sono simili ai nostri disegni; né i modelli che noi foggiamo possono essere in alcun modo commsurati alla vastità, immensità e imperscrutabilità delle Sue opere, che hanno in loro una profondità superiore a quella del pozzo di Democrito.
Se è Dio ad insultare lo spirito si può autoperdonare?
Io ho diritto ad avere una faccia, perché il mondo veda che sto sorridendo o che sono triste, io ho diritto a sembrare una persona e non una statua grigia in mezzo alle altre, sono una donna islamica che ama e rispetta comunque il suo Dio anche quando è nuda.
L’attaccamento alle cose materiali è un segno notevole di inferiorità, perché quanto più un uomo che si aggrappa ai beni di questo mondo, meno si capisce la sua destinazione.
Io parlo nel silenzio…
Il clero sa ch’io so che loro sanno di non sapere.
I disegni di Dio, nella Natura come nella Provvidenza, non sono simili ai nostri disegni; né i modelli che noi foggiamo possono essere in alcun modo commsurati alla vastità, immensità e imperscrutabilità delle Sue opere, che hanno in loro una profondità superiore a quella del pozzo di Democrito.
Se è Dio ad insultare lo spirito si può autoperdonare?
Io ho diritto ad avere una faccia, perché il mondo veda che sto sorridendo o che sono triste, io ho diritto a sembrare una persona e non una statua grigia in mezzo alle altre, sono una donna islamica che ama e rispetta comunque il suo Dio anche quando è nuda.
L’attaccamento alle cose materiali è un segno notevole di inferiorità, perché quanto più un uomo che si aggrappa ai beni di questo mondo, meno si capisce la sua destinazione.
Io parlo nel silenzio…
Il clero sa ch’io so che loro sanno di non sapere.
I disegni di Dio, nella Natura come nella Provvidenza, non sono simili ai nostri disegni; né i modelli che noi foggiamo possono essere in alcun modo commsurati alla vastità, immensità e imperscrutabilità delle Sue opere, che hanno in loro una profondità superiore a quella del pozzo di Democrito.
Se è Dio ad insultare lo spirito si può autoperdonare?
Io ho diritto ad avere una faccia, perché il mondo veda che sto sorridendo o che sono triste, io ho diritto a sembrare una persona e non una statua grigia in mezzo alle altre, sono una donna islamica che ama e rispetta comunque il suo Dio anche quando è nuda.
L’attaccamento alle cose materiali è un segno notevole di inferiorità, perché quanto più un uomo che si aggrappa ai beni di questo mondo, meno si capisce la sua destinazione.
Io parlo nel silenzio…