Ada Roggio – Frasi Sagge
Qualunque incomprensione si risolve con tanto amore. Bisogna imparare ad ascoltare la voce del cuore.
Qualunque incomprensione si risolve con tanto amore. Bisogna imparare ad ascoltare la voce del cuore.
L’anonimato è la poltrona più comoda per la meschinità.
Voglio essere Vita. Troppo a lungo ho lottato per sopravvivere, ora mi siedo e sto a guardare. Ma la mia non è una resa, no, è la serena accettazione di ciò che è, al di là dei miei pensieri, al di là dell’illusione. Voglio sentire il respiro di questa esistenza che tanto ho temuto e incarnarne l’essenza. Nelle parole si può trovare un rifugio, ma io cerco verità che le parole non diranno mai, né mai potranno contenere. Saprò chi sono quando riuscirò a specchiarmi nel fluire della Vita, quando la sua e la mia vibrazione saranno una cosa sola, consapevole ed infinita, non più pensata, ma percepita nel profondo, certezza che splende negli occhi, in ogni piccolo gesto quotidiano.Lascerò che ogni cosa si mostri a me nella sua realtà profonda, al di là di ogni aspettativa, al di là della speranza, ed io sarò.
La cosa più difficile é conoscere se stessi.
Il paradosso per me è come il buio della notte: ti infonde il dubbio, toglie le certezze, ma al contempo ti permette di vedere le stelle in cielo. Del paradosso amo l’aspetto distruttore e nichilista, ma anche la sua capacità di spronare l’indagine umana.
Mettere paura, o meglio timore, non vuol sempre dire sperare nel peggio. Peggio semmai è una salvezza fasulla, vestigia senza gloria, fiducia di ottenere dal Dio denaro e dall’oro una speranza e un futuro che non può esistere nei calcoli della scaltrezza. Il concretizzarsi di una equazione non dipende dal tempo, ma dall’equazione stessa, che nella realtà delle leggi strutturali sussiste nel suo esito ed è già conclusa non appena si comincia. Ma sapere è una cosa, esserne consapevoli è un’altra.
Se un ostacolo ti appare troppo grande, vuol dire che la tua motivazione è troppo piccola.
L’anonimato è la poltrona più comoda per la meschinità.
Voglio essere Vita. Troppo a lungo ho lottato per sopravvivere, ora mi siedo e sto a guardare. Ma la mia non è una resa, no, è la serena accettazione di ciò che è, al di là dei miei pensieri, al di là dell’illusione. Voglio sentire il respiro di questa esistenza che tanto ho temuto e incarnarne l’essenza. Nelle parole si può trovare un rifugio, ma io cerco verità che le parole non diranno mai, né mai potranno contenere. Saprò chi sono quando riuscirò a specchiarmi nel fluire della Vita, quando la sua e la mia vibrazione saranno una cosa sola, consapevole ed infinita, non più pensata, ma percepita nel profondo, certezza che splende negli occhi, in ogni piccolo gesto quotidiano.Lascerò che ogni cosa si mostri a me nella sua realtà profonda, al di là di ogni aspettativa, al di là della speranza, ed io sarò.
La cosa più difficile é conoscere se stessi.
Il paradosso per me è come il buio della notte: ti infonde il dubbio, toglie le certezze, ma al contempo ti permette di vedere le stelle in cielo. Del paradosso amo l’aspetto distruttore e nichilista, ma anche la sua capacità di spronare l’indagine umana.
Mettere paura, o meglio timore, non vuol sempre dire sperare nel peggio. Peggio semmai è una salvezza fasulla, vestigia senza gloria, fiducia di ottenere dal Dio denaro e dall’oro una speranza e un futuro che non può esistere nei calcoli della scaltrezza. Il concretizzarsi di una equazione non dipende dal tempo, ma dall’equazione stessa, che nella realtà delle leggi strutturali sussiste nel suo esito ed è già conclusa non appena si comincia. Ma sapere è una cosa, esserne consapevoli è un’altra.
Se un ostacolo ti appare troppo grande, vuol dire che la tua motivazione è troppo piccola.
L’anonimato è la poltrona più comoda per la meschinità.
Voglio essere Vita. Troppo a lungo ho lottato per sopravvivere, ora mi siedo e sto a guardare. Ma la mia non è una resa, no, è la serena accettazione di ciò che è, al di là dei miei pensieri, al di là dell’illusione. Voglio sentire il respiro di questa esistenza che tanto ho temuto e incarnarne l’essenza. Nelle parole si può trovare un rifugio, ma io cerco verità che le parole non diranno mai, né mai potranno contenere. Saprò chi sono quando riuscirò a specchiarmi nel fluire della Vita, quando la sua e la mia vibrazione saranno una cosa sola, consapevole ed infinita, non più pensata, ma percepita nel profondo, certezza che splende negli occhi, in ogni piccolo gesto quotidiano.Lascerò che ogni cosa si mostri a me nella sua realtà profonda, al di là di ogni aspettativa, al di là della speranza, ed io sarò.
La cosa più difficile é conoscere se stessi.
Il paradosso per me è come il buio della notte: ti infonde il dubbio, toglie le certezze, ma al contempo ti permette di vedere le stelle in cielo. Del paradosso amo l’aspetto distruttore e nichilista, ma anche la sua capacità di spronare l’indagine umana.
Mettere paura, o meglio timore, non vuol sempre dire sperare nel peggio. Peggio semmai è una salvezza fasulla, vestigia senza gloria, fiducia di ottenere dal Dio denaro e dall’oro una speranza e un futuro che non può esistere nei calcoli della scaltrezza. Il concretizzarsi di una equazione non dipende dal tempo, ma dall’equazione stessa, che nella realtà delle leggi strutturali sussiste nel suo esito ed è già conclusa non appena si comincia. Ma sapere è una cosa, esserne consapevoli è un’altra.
Se un ostacolo ti appare troppo grande, vuol dire che la tua motivazione è troppo piccola.