Ade Becci – Tristezza
Non tutto è perduto… qualcosa lo è per sempre.
Non tutto è perduto… qualcosa lo è per sempre.
Avrei voluto mettermi a piangere forte, ma non potevo. Non avevo più l’età per versare lacrime, avevo fatto troppe esperienze. Esiste anche questo al mondo, la tristezza di non poter piangere a calde lacrime. È una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno, e anche se si potesse, nessuno la capirebbe. Una volta, avevo provato a esprimerla a parole. Ma non ne avevo trovata una che potesse esprimere il mio sentimento ad altri, anzi nemmeno a me stesso, così avevo rinunciato. E avevo chiuso sia le mie parole sia il mio cuore. La tristezza troppo profonda non può prendere la forma delle lacrime.
Sei tua permettere di vivere l’attimo seguentea scrivere delle pagine di un inchiostro sporco ma indelebilea stringermi in una morsa calda e quasi soffocantea darmi un’ottima maschera da eroeSei tua farmi sentire più vivo degli altria spaccare il mondo dall’alba al tramontoa vendermi che tanto mi costa e che qualcosa mi dàa non pensare me con un cuore di ghiaccioa dividere il sangue e l’angoscia di giorni difficili fino a morireSei Te che voglio perché ci sei sempre stata,cara solitudine.
Non si può rimpiangere un amore che non ti ha dato niente.
Alterno momenti di insensata euforia a momenti di sensata malinconia.
Desiderio di abbracciare quegli amici a cui il tempo non ha lasciato che lo spazio di un ricordo.
L’anima delusa che sceglie nonostante tutto ancora l’amore, anche dopo essere stata ferita è quella che fa dell’amore la sua più sublime follia.