Adolfo Coppola – Silenzio
Quando il silenzio prese posto alle parole, perenne fu dolor al cuor, nulla potè fermar pensiero mio, poiché mente mia dimenticar di te nulla volle.
Quando il silenzio prese posto alle parole, perenne fu dolor al cuor, nulla potè fermar pensiero mio, poiché mente mia dimenticar di te nulla volle.
La solitudine non è altro che il grido della tua assenza fatto di silenzi.
Sbaglia chi pensa che la lontananza di un grande amore non è durevole, a volte unisce di più.
È nella mia natura comprendere, ascoltare, non giudicare. Essere presente e far sentire agli altri presenti nel mio mondo. Ma se poi mi accorgo di essere giudicata, non ascoltata, non compresa, “stacco la spina”. Chiudo il mio universo. E divento silenzio. Un silenzio che scruta nell’indifferenza. Perché ho bisogno di persone, vere, che come me vogliono essere ascoltate, comprese, senza essere giudicate.
Nel mio silenzio ho chiuso porte che difficilmente aprirò nuovamente, non per orgoglio, ma per rispetto verso me stessa. Io prima di tutto… sempre!
Quando sveli un tuo segreto sappi che non è più un segreto, perché il segreto per restare tale ha bisogno del tuo lungo, immortale, silenzio.
Il silenzio, a volte, è un abbraccio in cui rifugiarsi quando si è circondati da assordanti colpi di parole e gesti vuoti, da tumulti ed affondi che la vita ti scaglia addosso. Nel silenzio mi ritrovo, mi raccolgo, non mi perdo. In quelle braccia mute io respiro la mia essenza.