Albert Camus – Società
L’arte contesta il reale, ma non vi si sottrae.
L’arte contesta il reale, ma non vi si sottrae.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
Uno Stato che pretende da voi una tassa per lasciarvi vivere a casa vostra, è come la mafia che vuole il pizzo per lasciarvi lavorare nel vostro negozio.
Come rimedio alla vita di società suggerirei la grande città. Ai giorni nostri, è l’unico deserto alla portata dei nostri mezzi.
Si diventa ciò che si crede di essere.
Chi ha fatto la legge deve essere il primo ad ubbidire alla legge.
Tutti ogni tanto dovrebbero farsi una lavata di coscienza, però ad alcuni personalmente consiglierei l’acido muriatico.