Albert Camus – Vita
Ma no, pensava il dottore: amare o morire insieme, non vi è altra risorsa. Gli altri son troppo lontani.
Ma no, pensava il dottore: amare o morire insieme, non vi è altra risorsa. Gli altri son troppo lontani.
L’intellettuale è uno la cui mente si osserva.
Nessuno è più miserabile, di chi usa la propria miseria per raggirare il prossimo.
Lì c’era la mia vita, fatta di piccole cose. Un cane che corre, il vento fra gli alberi, il sudore della fatica. Lì c’era casa mia, abitata da antiche persone. La nonna che cucina, lo zio che ara i campi, il nonno che impreca qualche santo. Lì c’era tutta la mia vita, era semplice, e mi piaceva proprio così.
Nella vita avrai così tanti ombrelli da dover aprire. Ci saranno temporali annunciati da tempo e altri che arriveranno improvvisi. La loro pioggia potrà sembrarti senza fine. Sferzerà il tuo corpo, la tua mente, la tua anima. Ma pian piano tornerà il sole. Dapprima un timido chiarore, poi un piccolo raggio, finché, ancora stanco e provato, alzerai gli occhi al cielo e finalmente lo vedrai senza nuvole con un sole caldo a splendere. E avrai la certezza che il peggio sarà passato, che la tempesta sarà ormai alle spalle. E che anche questa volta, malgrado tutto, ce l’avrai fatta.
La spada logora il fodero, si dice qualche volta. Ecco la mia storia: le mie passioni mi hanno fatto vivere, e le mie passioni mi hanno ucciso.
Non mi pento e non mi pentirò mai di certe scelte, perché nella vita spesso, oltre alle conseguenze è bene tener bene a mente di quali siano state le cause di una determinata azione. Queste ultime oggi non sarebbero le stesse, per cui non mi addosserò mai più colpe che non ho, e non mi lamenterò mai più di aver dovuto subirne le conseguenze, perché io ho deciso e io ho voluto.