Albert Einstein – Società
L’equazioni sono importanti per me, come la politica per un presidente, anche se l’equazione è qualcosa che rimane per l’eternità.
L’equazioni sono importanti per me, come la politica per un presidente, anche se l’equazione è qualcosa che rimane per l’eternità.
Siccome tutte le cose umane hanno una fine, lo Stato di cui parliamo perderà la sua libertà, perirà. Roma, Sparta e Cartagine sono pur perite. Perirà quando il potere legislativo sarà più corrotto di quello esecutivo. Non sta a me di esaminare se gli Inglesi godono attualmente di questa libertà, o no. Mi basta dire che essa è stabilita dalle loro leggi, e non chiedo di più. Non pretendo con ciò di avvilire gli altri governi, né dichiarare che questa libertà politica estrema debba mortificare quelli che ne hanno soltanto una moderata. Come potrei dirlo io, che credo che non sia sempre desiderabile nemmeno l’eccesso della ragione; e che gli uomini si adattino quasi sempre meglio alle istituzioni di mezzo che a quelle estreme?
Diamo la colpa alla società. Ma chi è la società?
Ma che società è questa dove nessuno sa più essere fedele, dove si grida amore a tutti, dove l’amore non è un dono prezioso ma un regalino da dare a più persone. Troppo facile avere chi ci soddisfa il corpo, chi la mente e chi sta al nostro fianco, io questo non lo chiamo amore, ma solo egoismo e ipocrisia.
Non v’è io, siam sempre noi.
L’Inghilterra è un impero, la Germania una nazione, una razza, la Francia una persona.
Date in mano una pistola ad un umano e compirà una strage. Donategli il potere e scatenerà una guerra. Regalategli un po’ di fiducia e vi accoltellerà alle spalle. Lo farà per il puro piacere. È nato per essere una pedina di se stesso, non ha coscienza delle proprie azioni. Se date troppe cose, preparatevi ad avere delle conseguenze.