Alberto Casiraghy – Poesia
Se l’abisso è pieno di luci inizia la poesia.
Se l’abisso è pieno di luci inizia la poesia.
Questo Dio è poeta così valente da render tutti poeti; e certo diventa poeta, pur se prima era senz’arte, chiunque sia toccato da Amore.
Il poeta vive nel mondo “reale”. Lo si teme perché mette l’uomo col naso nelle sue caccole. L’idealismo umano cede di fronte alla sua probità, alla sua inattualità (la vera attualità), al suo realismo che la gente considera pessimismo, al suo ordine che chiama anarchia. Il poeta è antiprotocollare. Si è creduto per molto tempo che fosse il capo del protocollo della inesattezza. Il giorno in cui il pubblico ha capito quello che era veramente, lo ha temuto.
Non mi preoccupo delle rime. Raramente ci sono due alberi uguali, l’uno accanto all’altro.
I cosiddetti scrittori e i cosiddetti poeti sono tutti presi della boria di sé.
Allora penso, scrivo; accanto alla penna rimane un tempo sospeso, attento ai prossimi versi; imprigionato in un cielo dal quale potrà piovere solo per asciugare una lacrima o dissetare un sorriso.
Tra chi poeta e chi commenta c’è di mezzo una tormenta.