Alda Merini – Comportamento
Chi tace spaventa.
Chi tace spaventa.
E allora mi sono guardato negli occhi. Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza.
Non riesco a tollerare la cattiveria gratuita, quella messa in atto per colpire il prossimo senza motivo da chi fa dell’odio la propria ragione di vita.
Nessuno è più pericoloso di una persona che immagina di avere un cuore puro: per la sua purezza, per definizione, non lo si può contraddire.
Fidatevi di voi stessi, e ascoltate il cuore.
Per aprire una comunicazione efficace basta avere la combinazione giusta.
Io non ti odio, ti ignoro così ti offendo più che con tanti insulti messi insieme. Perché se non meriti nemmeno che ti rivolga la parola, significa che per me non hai dignità, per me non esisti più.