Alda Merini – Stati d’Animo
Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.
Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.
Le persone che amiamo sono quelle che ci fanno soffrire di più.
Ho tutto, tutto quello che ho sempre desiderato, e ora è difficile conviverci!
Per la prima volta in vita mia ho incrociato persone costruttive e non distruttive. Ciò delizia ogni mia singola cellula e stimola ogni mio singolo neurone.
I sentimenti non sono merce da esporre, ma da custodire.
Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
M’invento su un foglio deserto, divento inchiostro dall’incedere incerto. Non chiedermi ordine, io sono l’istinto indisciplinato delle mie dita.
Le persone che amiamo sono quelle che ci fanno soffrire di più.
Ho tutto, tutto quello che ho sempre desiderato, e ora è difficile conviverci!
Per la prima volta in vita mia ho incrociato persone costruttive e non distruttive. Ciò delizia ogni mia singola cellula e stimola ogni mio singolo neurone.
I sentimenti non sono merce da esporre, ma da custodire.
Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
M’invento su un foglio deserto, divento inchiostro dall’incedere incerto. Non chiedermi ordine, io sono l’istinto indisciplinato delle mie dita.
Le persone che amiamo sono quelle che ci fanno soffrire di più.
Ho tutto, tutto quello che ho sempre desiderato, e ora è difficile conviverci!
Per la prima volta in vita mia ho incrociato persone costruttive e non distruttive. Ciò delizia ogni mia singola cellula e stimola ogni mio singolo neurone.
I sentimenti non sono merce da esporre, ma da custodire.
Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
M’invento su un foglio deserto, divento inchiostro dall’incedere incerto. Non chiedermi ordine, io sono l’istinto indisciplinato delle mie dita.