Aldous Leonard Huxley – Paradiso & Inferno
C’è tanta gente malata ed esausta che, generalmente, il paradiso è concepito come un luogo di riposo.
C’è tanta gente malata ed esausta che, generalmente, il paradiso è concepito come un luogo di riposo.
Vorrei trovarmi in bilico sull’orizzonte per provare il brivido di cadere di fianco a Dio.
Interessati di quello che la gente pensa di te solo se ne va della testimonianza del vangelo.
Bianco o rosso. Luce o buio. Anime o spiriti. Qualsiasi cosa sia, non dimenticare mai la tua vita terrena.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
L’uomo corre verso l’entropia… e l’orologio non può fermare il tempo.Solo il cambiamento di tendenza ne invertirà ineluttabilmente la corsa.
Mi avevano detto che l’amore è incomprensibile e misterioso, ma non avrei mai immaginato quanto, se non fossi scesa all’inferno a constatarlo di persona.