Alessandro Ammendola – Filosofia
Nella vita come negli scacchi, tra il re e il pedone non c’è differenza, entrambi andranno in una scatola.
Nella vita come negli scacchi, tra il re e il pedone non c’è differenza, entrambi andranno in una scatola.
Non sempre quello che non si vede non esiste. È un fatto di fede autentica. Altrimenti quelli che credono in Dio avrebbero tutti le allucinazioni. Dio infatti esiste. Ma ha paura della Storia. Uccidendomi, “curandomi”, respinge e ritratta la stessa fede nell’invisibile che gli portano, e non cancellerà quello che chiama sogni o chimere, bensì diventerà il Suo destino nella strada presa al contrario. E non la ritratterò neanche se dovessi bruciare per sempre tra le fiamme dell’inferno. Perché non servirebbe. L’esattezza di una via ha una sola direzione e non appartiene a chi la vede, esiste incondizionata da qualsiasi potere e vita, da qualsiasi cielo.
Sono un punto fermo in questo spazio infinito chiamato universo… Tutto scorre, il tempo relativo sfugge, i sogni sconfinano nella notte nel senso di limite che appartiene al mio essere uomo. Vorrei poter sognare, vivere nel sogno, vorrei poter osare… ma non posso osare perché il “vuoto” circonda lo spazio che racchiude l’universo… sono un punto fermo in questo spazio “finito” chiamato universo.
Fa più fuoco un legno secco che dieci verdi.
Filosofo è colui che spende una vita sostenendo e urlando a gran voce: “Carpe diem”. E quando ne coglie il significato più profondo, si convince che sia ormai troppo tardi.
Il vero pathos della storia del mondo non sta soltanto nelle “grandezze” fragorose e appariscenti in cui ci si imbatte di solito, ma anche nelle sofferenze senza voce che essa porta agli uomini. Se c’è qualcosa da ammirare nella storia del mondo, lo si dovrà cercare nella forza, nella sopportazione e nella perseveranza, con cui l’umanità si ricostituisce sempre di nuovo e si risolleva da tutte le perdite, le distruzioni e le ferite.
È inutile affannarsi, chi decide è il tempo.