Alessandro Ammendola – Stati d’Animo
Mi tengo dove nulla si sostiene.
Mi tengo dove nulla si sostiene.
Anche oggi il mio cuore è morto più volte, ma ogni volta ha ripreso a vivere. Io dico addio di minuto in minuto e mi libero da ogni esteriorità. Recido le funi che mi tengono ancora legata, imbarco tutto quel che mi serve per intraprendere il viaggio. Ora sono seduta sulla sponda di un canale silenzioso, le gambe penzolanti dal muro di pietra, e mi chiedo se il mio cuore non diventerà così sfinito e consunto da non poter più volare liberamente come un uccello.
Vorrei un mondo diverso, un mondo pulito! Pulito d’emozioni!
La vergogna è un sentimento creato dall’uomo per limitare la propria arte, la propria follia.
Sei stanca. Sì stanca di vivere una vita che non ti piace stanca di stamparti sul viso finti sorrisi fingendo che vada tutto bene, stanca di mandare giù lacrime. È ora di dire Basta! Lo devi a te. È la tua vita è non ne avrai un’altra quindi muovi il culo e riprenditela!
Coraggio, vieni qui, abbracciami e fallo forte. Non avere timore di farmi male. Non sento dolore se mi stringi a te, sento dolore se non lo fai.
Mi è sempre piaciuto il verbo sentire. Lui mi sentiva. Sentirlo addosso, con un abbraccio. Mi faceva sentire “bella”. Sentirmi importante, giusta. Sentirlo ridere e fermare il tempo. Sentire la sua voce sussurrarmi “resta, abbracciami”… Mi sentivo. Con lui mi sentivo e basta.