Alessandro Ammendola – Tristezza
Guardai i suoi occhi pieni di lacrime, e gli dissi:- questo è già finita?E lei con il cuore spezzato,ma senza dimostrare colpa alcuna,mi ha sussurrato all’orecchio dicendomi:- questo non è mai esistito.
Guardai i suoi occhi pieni di lacrime, e gli dissi:- questo è già finita?E lei con il cuore spezzato,ma senza dimostrare colpa alcuna,mi ha sussurrato all’orecchio dicendomi:- questo non è mai esistito.
A volte immaginare più di quello che si vive può essere non piacevole.
Tempo: aiutami a dimenticare!
Quando il cuore fa male non c’è cura migliore di un po’ di solitudine per rinascere.
Un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due.
I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.
Un giorno la lacrima disse al sorriso: “Invidio te perché sei sempre felice”. Il sorriso rispose: “Ti sbagli, perché tante volte io sono la maschera del tuo dolore”.
A volte immaginare più di quello che si vive può essere non piacevole.
Tempo: aiutami a dimenticare!
Quando il cuore fa male non c’è cura migliore di un po’ di solitudine per rinascere.
Un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due.
I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.
Un giorno la lacrima disse al sorriso: “Invidio te perché sei sempre felice”. Il sorriso rispose: “Ti sbagli, perché tante volte io sono la maschera del tuo dolore”.
A volte immaginare più di quello che si vive può essere non piacevole.
Tempo: aiutami a dimenticare!
Quando il cuore fa male non c’è cura migliore di un po’ di solitudine per rinascere.
Un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due.
I ricordi tristi sonnecchiano per tanto tempo in una delle innumerevoli caverne del ricordo, stanno li anche per anni. Per decenni, per tutta una vita. Poi, un bel giorno, tornano in superficie, il dolore che li aveva accompagnati è di nuovo presente, intenso e pungente come lo era quel giorno di tanti anni fa.
Un giorno la lacrima disse al sorriso: “Invidio te perché sei sempre felice”. Il sorriso rispose: “Ti sbagli, perché tante volte io sono la maschera del tuo dolore”.