Alessandro Bon – Tristezza
Piangi pure mio piccolo sole, perché le lacrime son piccole gocce d’acqua, salate dalla nostra sofferenza, che nutrono la nostra anima, la terra dalla quale fioriscono nuove stagioni d’amore.
Piangi pure mio piccolo sole, perché le lacrime son piccole gocce d’acqua, salate dalla nostra sofferenza, che nutrono la nostra anima, la terra dalla quale fioriscono nuove stagioni d’amore.
Ci sono momenti in cui il mio stato d’animo è come il mare in tempesta quando le sue onde vanno a infrangersi sugli scogli schiumanti di rabbia.
Nessuno può comprendere il tuo dolore, nessuno può provare a indossarlo, perché ogni sofferenza ha una propria taglia.
Trovo la tristezza uno degli stati d’animo più sconfortanti che possiamo provare. La tristezza è una ragnatela abbandonata in cui muoiono resti di speranze. I giorni dell’abbandono sono sempre uguali, monotoni, granelli di una clessidra rimasti sospesi nel vuoto; in quei giorni nulla fa la differenza, e non riesci a comprendere perché la vita comunque continua.
Penso ai vecchi momenti vissuti con gli amici… quante stronzate abbiamo fatto, quante giornate passate assieme e quanta gioia mi davano… Ma adesso fanno male, perché so che non potranno essere vissuti nuovamente in gioia e allegria… Ma i veri amici avranno sempre un posto nel mio cuore…
Si riesce a convivere con i vuoti, ma è un dolore che non si potrà mai colmare.
Malinconia, come si la descrive? Non si può descrivere, è quel qualcosa che ti stringe l’anima e offusca la visibilità!